- Categoria: sei in Letteratura
Il marchio: una lenta discesa nel dolore
un libro di Gloria Ciapponi
"Loro non mi avevano sentito mentre mi appostavo per spiarli: erano seduti sul parquet della cameretta, con le piante de piedi nudi combacianti. Una cyclette di coppia ben coordinata. Lui non sorrideva e non la guardava, ma emetteva un debole fischio, lunghissimo, una nota musicale bassa."
"Per lo più gesti, sequenze di movimenti, qualche parola incomprensibile più simile a un verso e quei fischi. E poi quel gioco con i loro piedi uniti, con le ventiquattro dita combacianti, un marchio di famiglia che fino ad allora mi aveva tagliato fuori."
"Non saprò mai come vissero quei giorni e quei dolori. So che sopravvissero e che allora li detestai per questo. Non ricordo le loro lacrime, una loro carezza. Ma quando calarono le dosi dei farmaci, lentamente, mi resi conto che i capelli di mia moglie erano diventati bianchi."
Il noir dell'autrice morbegnese
Una città di provincia, una coppia, la nascita del loro primo glio. Tutto perfetto? No. Igor non è un bambino come gli altri.
Il padre si allontana. La madre si lega sempre più a quel glio diverso.
Sentirsi esclusi, marchiati, andare a fondo e risalire.
Un altro glio, una nuova speranza, no a quel terribile delitto.
“Il Marchio” è una lenta discesa nel dolore, nell’accettazione, nel sospetto, nella colpa. Fino a dove si può spingere un legame? Fino a che punto si è ancora innocenti? Uno psico-noir teso e raggelante.
L'autrice
Gloria Ciapponi è nata il 2 ottobre 1973 a Morbegno. Oggi è editore e scrittrice.
Ha esordito con il suo primo romanzo, “Riscatto”, nel 2005, con la casa editrice Il Filo. Nel 2006 ha partecipato a una selezione della ARPANet con “Il canto della Mantide” , vincendo la pubblicazione
del romanzo nella collana Concepts Arte. Nell’aprile del 2007 ha pubblicato una raccolta di racconti noir intitolata “Caino” e sempre nel 2007 è uscito il suo secondo romanzo, “Adelaide Prux”, pubblicato dalla casa editrice Robin Editore.
Dal 2010 a oggi è Editore e Direttore del periodico “Sei in Valle”, la rivista culturale delle valli alpine. Fino al 2013 un trimestrale distribuito nelle provincie di Sondrio, Como, Lecco e Brescia. Dal 2014 portale on-line con sede in Svizzera www.seiinvalle.ch, attraverso il quale i professionisti che lavorano in redazione, trattano temi culturali sempre diversi e producono informazione intelligente e aperta.
È inoltre membro attivo del PEN International – Centro della Svizzera italiana e retoromancia.
È anche socia dell’Associazione di Volontariato “Tua e le Altre” che si occupa del fenomeno della violenza sulle donne in Valtellina.
Il noir - genere letterario
La letteratura noir poi, non si sa bene dove collocarla perfino negli scaffali delle librerie.
Il termine “noir” ( che significa nero ma anche cupo, misterioso) deriva dall’espressione francese “roman noir”, romanzo nero, e indica un particolare sottogenere del poliziesco, ma oggi, nel romanzo contemporaneo, gli echi di scrittori come Chandler, Hammett e degli altri della scuola hard-boiled, o delle tante derive dei loro epigoni si è spenta in un mormorio indistinto.
Nel vero noir l’intreccio giallo, l’indagine investigativa, quando c’è, è solo un pretesto narrativo, una cornice entro la quale inserire gli eventi.
Il vero protagonista è invece l’uomo con la sua alienazione e il suo carico di colpa, che si muove e vive in una società piena di contraddizioni e storture, un degrado morale e ambientale si potrebbe dire.
Dunque il tema non differisce poi tanto da quelli frequentati dalla letteratura tout-court e l‘accostamento alle dinamiche e alle trame poliziesche è sempre più fuorviante.
Molti autori del passato e gli scrittori di oggi che scelgono con decisione di rispettare gli elementi del noir, hanno lavorato e lavorano soprattutto sui risvolti psicologici, le aberrazioni, le colpe nascoste e i desideri di rivalsa dei loro personaggi, con una presa di coscienza, una discesa nelle zone d’ombra della psiche che rappresenta il vero perno della storia.
L’autore noir ci mostra cosa può succedere quando qualcosa nella nostra vita si incrina, quando la normalità si slabbra, si deforma, fino a precipitarci in un incubo.
Come hanno scritto Alain Silver e James Ursini, nell’incubo del destino.