La meraviglia

Editoriale

Tema «La meraviglia»

di Gloria Ciapponi

editoriale meraviglia

Chiunque provi un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere. Anche Darwin, nel mezzo di una foresta brasiliana, esclamò: "È impossibile dare un'idea adeguata della profondità dei sensi di meraviglia, di stupore e di devozione che si impadroniscono del nostro spirito e lo elevano".

Ma tutti noi siamo alla ricerca continua del mito, costituito da ciò che desti meraviglia, tutti siamo in qualche modo filosofi proiettati verso un obiettivo, quello di liberarci dall'ignoranza. La storia ci insegna che l'uomo ricerca la conoscenza solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica: quando c'era già quasi tutto ciò che necessitava per vivere, ci insegna Aristotele, "allora si incominciò a ricercare questa forma di conoscenza. È evidente, dunque, che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa; e, anzi, è evidente che, come diciamo uomo libero colui che è fine a se stesso e non è asservito ad altri, così questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa".

I cultori della meraviglia non sono stati solo asceti e mistici, chiunque decida di varcare la soglia della scoperta, è un virtuoso di questa emozione. E i benefici sono molteplici, spesso tangibili e scientificamente dimostrabili: la meraviglia infatti può cambiare il nostro rapporto con il tempo, dilatandolo, ci aiuta a ritrovare la speranza e a tornare ad apprezzare la vita, ci rende creativi, ci armonizza e riavvicina alla natura, infondendoci calma, concentrazione, riduce lo stress e aumenta persino i livelli di vitamina D, trasforma insomma le nostre vite. E allora auguriamoci che al prossimo battito di palpebre la meraviglia si impadronisca di noi, buona ricerca!

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