La giovinezza
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Il peso della giovinezza
Dicono che la vecchiaia porti sconforto
di Gina Grechi
In generale, della mia verde età conservo ricordi soavi e spensierati. Ma se devo pensare ai tormenti di quel periodo inquieto in cui...
“tutto il nostro essere sboccia e anela alla vita, in cui ogni influenza esterna lascia nell'anima una traccia indelebile, in cui ci torturiamo ricercando l'inizio della nostra via e l'indirizzo del nostro cammino nel mondo”, come certamente direbbe la mia amica Antonia, mi riaffiorano alla mente soprattutto:
- le delusioni amorose,
- l'aumento di peso,
- la voglia di diventare grande.
Ebbi la mia prima delusione d'amore a 11 anni quando Alex impazzì e decise che il nostro rapporto era giunto ad un punto di non ritorno e lui non poteva più diventare mio marito. Piansi per 49 minuti e stracciai immediatamente il bigliettino con il quale si dichiarò in terza elementare: “TI AMO, SPOSAMI QUANDO SONO GRANDE”.
L'aumento di peso, una costante attualmente gestibile della mia esistenza, allora mi spezzava il cuore più della perdita dei futuri mariti... Sì, perché fondamentalmente... io avevo FAME! Avevo fame di vita e di snack, ma non potevo più permettermi di esibire quei deliziosi fuseaux bianchi (anche leggermente trasparenti) a fiorelloni blu, che sfoggiai per la prima volta alla “dannata festa delle medie”. Non si può diventare grandi e restare piccoli? Ma soprattutto: non si può mangiare quello che si vuole e continuare ad indossare gli stessi vestiti? No. Per fortuna no. Poi il desiderio di crescere prende il sopravvento e i fuseaux bianchi diventano un ottimo straccio per la polvere.
Crescere è incontrare il mondo, sposare l'uomo dei tuoi sogni... Che una sera torna a casa con un pacchettino tra le mani e ti dice, con sguardo dolce e ammiccante: “Ho comprato una crema alla mia golosona...” E tu sei al settimo cielo dal momento che lo snacckino che adesso ci voleva per sconfiggere una certa fame, era proprio la Venchi al gianduia. Apri il regalo con frenesia perché ti senti capita e ovviamente hai l'acquolina in bocca... e ti ritrovi a leggere le istruzioni del Somatoline...
La giovinezza... Un futuro consorte che ti scarica all'intervallo e un paio di fuseaux mimetici (in primavera).
L'età adulta... Un marito che ti capisce ad intervalli e un paio di fuseaux SOLO, EVENTUALMENTE, dopo aver agito sulla coscia, energicamente, per settimane.
Dicono che la vecchiaia porti sconforto, solitudine e amarezza... Beh, io... l'aspetto con ansia!