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Due anime e un corpo
Fino all’ultima svolta
di Andrea Basci
Nulla è più importante del corpo.
Chi fotografa lo sa bene: i corpi delle fotocamere sono al centro di tutte le attenzioni.
Sinuosi, eleganti, ingombranti, performanti, brutti e le descrizioni possono essere mille perchè
ogni corpo è specchio della personalità:
adatti al viaggio, allo studio fortografico, ai reporter in terreni difficili, piccoli da tenere in tasca,
ogni corpo è studiato per un utilizzo specifico.
Poi al corpo va aggiunta l’anima e il compito dell’obiettivo è solo questo,
accendere la luce nel corpo.
Un occhio che concentra quel che vede e lo proietta nel corpo che accoglie con cura quelle visioni.
Si passa da costose e fulgide fiammate dai nomi blasonati a candeline di compleanno e chi tiene in mano corpo e anima lo sente tra le mani e interseca e avvolge l’anima con la propria.
Due anime e un corpo.
La differenza è questa: un’anima e un corpo immutabili e un’anima che piega al suo volere
entrambi.
Se è buio per l’anima che inizia le danze è buio anche per l’altra e per il corpo.
Se tutto funziona bene, la luce inizia a disegnare e seguire l’elettricità di chi detta il passo giusto.
Non sempre le visioni sono perfette e non sempre le due anime si parlano.
La prima è sempre pronta, a disposizione dell’altra, ma, di tanto in tanto,
è la seconda che pare cieca.
Succede ogni giorno, anche senza corpo e obiettivo, con la sola anima che decide dove
muoversi nei labirinti a scegliere le svolte senza piani precisi, si lascia guidare da istinti addormentati chissà dove e, a volte, esce in fretta dal labirinto, a volte si perde.
Si può perdere senza troppe domande, aspettando la svolta dell’uscita e risvegliarsi
da un sogno che ti riporta al mattino, oppure può perdersi per tanto tempo, le svolte
conducono sempre più in mezzo e il risveglio è nel cuore della notte per cercare l’altro angolo.
È un continuo passare da angoli con le porte che si aprono sulle uscite, ad angoli che si chiudono su di loro e non ti lasciano uscire.
Nel percorrere corridoi e angoli, col passo che accelera e il cuore che lo insegue, trovi i suoi occhi
che ti guardano.
E chiede.
Chiede se la tua anima ha voglia di tornare nel corpo, quasi una preghiera.
Ti mostro io la strada, lascia che ti accompagni fino all’ultima svolta.
Non perderti negli angoli bui, lasciami la mano e fidati.
E all’ultima svolta, tieni il corpo e l’anima luminosa e falla attraversare dalla tua, l’unica che può decidere.
foto © Andrea Basci, fotografo