La storia
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Convivio trans-storico
Dialoghi improbabili, tra il serio e il faceto
Albert Einstein
Voce narrante - «Carissimi tutti, vi interpello per sapere cosa pensate a proposito di tutto ciò che concerne la vita.
Che voi possiate illuminarmi e permettermi di riprendere la memoria storica del pensiero così che io possa riconoscermi nei miei trascorsi cosmici e terreni. Di questo vi ringrazio anticipatamente.»
Vyasa - «Allora inizio io, che sono uno tra i più anziani dei presenti. Mi chiamo Vyasa e ti dico quanto segue: noi possiamo solo studiare i fenomeni, verificarli e considerarli relativamente veri, ma niente nell’universo, né per percezione né per induzione, né per i sensi, né per il ragionamento, può dimostrare l’esistenza di una Causa Suprema, che potrebbe a un dato momento del tempo, aver dato nascita all’universo; per questo la scienza non deve discutere né la possibilità né l’impossibilità di questa Causa Suprema.»
Pimandro - Io volevo aggiungere alcuni elementi a quelli suggeriti da Vyasa. Tutto ciò che perisce è menzogna; la terra è solo dissoluzione e generazione; ogni generazione procede dalla dissoluzione; le cose della terra sono solo apparenze e imitazioni di verità: sono quello che è la pittura rispetto la realtà. Le cose della terra non sono la verità.
Albert Einstein - Le persone come me, che credono nella fisica, sanno che la distinzione fra passato, presente e futuro non è altro che una persistente cocciuta illusione. Faccio presente, inoltre, che a mio parere la mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servo fedele. Abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono.
Porfirio - Io vorrei coniugare ciò che ho sentito dire fino ad ora con il mio linguaggio, facendo un esempio. Non dobbiamo meravigliarci nel vedere le masse considerare le statue semplici blocchi di pietra o di legno. Avviene generalmente così con coloro che, ignoranti di lettere, non vedono che delle pietre nelle stele coperte di iscrizioni, e, nei libri scritti, niente altro che del tessuto di papiro.
Marco Polo - Io ho viaggiato molto e proprio ora io e i miei compagni stiamo attraversando il deserto di Lot. Quando i viaggiatori sono in marcia di notte… odono gli spiriti parlare… E a volte si sente il suono di una varietà di strumenti musicali, e in particolare il rullo di tamburi.
Manu - Il mio compito è di riportarvi all’origine. La santa sillaba primitiva, composta dalle tre lettere A-U-M, in cui è contenuta la Trimurti vedica, deve essere tenuta segreta come un altro triplice Veda.
Adolphe Franck - Io sono uno studioso della Qabbalah. Vorrei creare un ponte tra quando ho sentito dicendo quanto segue: impariamo dalle ultime tre Sephiroth che la Provvidenza Universale, il Supremo artista, è anche Forza Assoluta, causa onnipotente, e che, in egual tempo, questa causa è l’elemento generativo di tutto ciò che è. Queste ultime Sephiroth costituiscono il mondo naturale, o natura nella sua essenza e nel suo principio attivo. Natura naturans.
Voce narrante - Attenzione però a fare questi ragionamenti. Ho letto in un testo di Demonologia che Macedo, un gesuita portoghese, ha scoperto le origini dell’inquisizione nel Paradiso terrestre, e sostiene che Dio fu il primo a esercitare le funzioni di inquisitore su Caino e sui costruttori di Babele.
Tommaso d’Aquino - Come contributo a questo dialogo vorrei portare la mia esperienza, in virtù della quale mi hanno attribuito l’epiteto doctor angelicus. La conoscenza intellettuale dell’uomo si realizza mediante l’astrazione; la libera scelta mediante la deliberazione. Per quanto riguarda l’ordine conoscitivo, gli Angeli sono dotati di intuizione intellettuale, grazie alla quale, vedono immediatamente (senza astrazione) gli oggetti conosciuti. Mentre per quanto riguarda l’ordine volitivo, le loro scelte sono rapidissime, pressoché immediate (senza formazione di giudizio).
Bertrand Russell - Mi sento tirato in causa. Vorrei dire una cosa a proposito di quanto ha detto l’Aquinate: in lui c’è ben poco del vero spirito filosofico. A differenza del Socrate platonico, egli non segue il ragionamento ovunque questo possa condurlo. Non è impegnato in una ricerca di cui è impossibile conoscere in anticipo il risultato. Prima di cominciare a filosofare, conosce già la verità, che è quella annunciata dalla fede cattolica. Trovare argomenti a sostegno di una conclusione già data in anticipo non è filosofia, ma solo una forma particolare di apologetica. Non posso quindi accettare che Tommaso meriti di essere posto su uno stesso piano con i migliori filosofi della Grecia o dei tempi moderni.
Gesù - Io vorrei ripetere un concetto che non è stato finora né contemplato né compreso, ma che può giovare a meglio intendere quanto finora è stato detto: non gettate le perle ai porci, perché non le pestino con le zampe e rivolti contro di voi non vi sbranino.
Idra Rabba - Voglio rispettare questo consiglio di Gesù dicendo che l’En-Soph emette un filo da El o Al, e la luce segue il filo ed entra, e penetrando esce dall’Adamo Primus, che rimane celato finché il piano della disposizione non è pronto; la luce passa attraverso di lui, dalla testa ai piedi; e in lui è la figura di UN Uomo.
Piergiorgio Odifreddi - Il mio credo è molto diverso da tutto ciò che ho sentito finora. Credo in un solo Dio, la Natura, Madre onnipotente, generatrice del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, l’Uomo, plurigenito figlio della Natura, nato dalla Madre alla fine di tutti i secoli: natura da Natura, materia da Materia, natura vera da Natura vera, generato, non creato, della stessa sostanza della Madre. Credo nello Spirito, che è Signore e dà coscienza della vita, e procede dalla Madre e dal Figlio, e con la Madre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti dell’intelletto. Aspetto la dissoluzione della morte, ma non un’altra vita in un mondo che non verrà.
Yves Klein - Se posso intervenire vorrei anch’io dire la mia. Contrariamente a Odifreddi, la mia esperienza da artista, nella direzione della sensibilità pittorica allo stato di materia prima, specializzata in sensibilità pittorica stabilizzata, mi ha permesso di costruire un’etica che è all’origine di quell’immaterialismo che ci farà ritrovare un vero amore per la materia, in contrasto con il quantitativismo, il materialismo mummificante che ce ne rende schiavi – di questa materia – e la trasforma in un tiranno.
Antonin Artaud - Io invece amo i poemi che sgorgano e non i linguaggi ricercati. Abbandonare il linguaggio e le sue leggi per imprimere loro una torsione e per denudare la carne sessuale della glottide da cui escono le acredini seminali dell’anima e i lamenti dell’inconscio.
Ezra Pound - Pietro Lombardo non si fe’ con usura / Duccio non si fe’ con usura / nè Piero della Francesca o Zuan Bellini / nè fu ‘La Calunnia’ dipinta con usura. / L’Angelico non si fe’ con usura, nè Ambrogio de Praedis,
nessuna chiesa di pietra viva firmata: ‘Adamo me fecit’… / CONTRO NATURA / Ad Eleusi han portato puttane / carogne crepulano / ospiti d’usura.
Umberto Eco - Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.
Voce narrante - Vi ringrazio per i vostri pensieri, saranno per me oggetto di meditazione per molto tempo ancora e mi scuso con i numerosi invitati ai quali, per questioni di tempo, non posso dare la parola. Invito Chomsky a formulare un pensiero conclusivo. Da un breve scambio precedente, mi ha confidato che farà un semplice esempio per comprendere l’importanza di una lettura sintomatologica della storia.
Noam Chomsky - L’esempio seguente riguarda un nuovo modo di studiare la storia e di trasmetterla alle nuove generazioni: l'istruzione non è memorizzare che Hitler ha ucciso sei milioni di ebrei. L'istruzione è capire come è stato possibile che milioni di persone comuni fossero convinte che fosse necessario farlo.