A scuola in Valposchiavo

Evoluzione di genere nei programmi scolastici

di Luciana Nussio

pippi calzelunghe 1280

foto: B in Rome 

«è un gioco per donne» | «è un colore da donna» | «è un lavoro da donna» | «le femminucce sono deboli» | «roba da femmine»

Queste erano le frasi usate nella scuola del passato in Svizzera. Mi ricordo che quando frequentavo l’ultimo anno di scuola avevo richiesto al mio insegnante di classe di poter frequentare le lezioni di geometria, perché il mio desiderio era quello di diventare insegnante. Queste lezioni erano previste solamente per i maschi. Le femmine dovevano frequentare il corso di lavori tessili, allora chiamato 'lavori femminili'. Il maestro fu felice della mia proposta e acconsentì, ribadendo però che sarei stata obbligata, in quanto femmina, a frequentare pure le ore di lavori tessili. Così feci e il mio orario settimanale, rispetto alle coetanee femmine e ai miei compagni maschi, aumentò di due ore.

Alcuni anni dopo a livello cantonale si decise che maschi e femmine dovevano frequentare le stesse materie. I lavori tessili e manuali non necessitavano di differenziazione di genere. Da alcuni anni, per fortuna, nella nostra scuola anche le bambine giocano a calcio, svolgono lavori manuali e giocano a disco su ghiaccio. I maschi cuciono e lavorano all’uncinetto con lo stesso entusiasmo delle femmine.

calcio femminile 1280

foto: figc

È una questione di scelta di programmi scolastici e una questione di idee guida che per fortuna si sono evoluti all’interno dei nostri programmi cantonali. Secondo me è una questione di rispetto delle opportunità. Dal momento che si decide di creare dei programmi scolastici diversi rispetto al genere maschile o femminile si tolgono delle opportunità agli uni e agli altri.

Purtroppo nella nostra società ci sono dei modelli malsani per le future donne. Mi riferisco alla moda e ai giochi da bambine... La Barbie per esempio è dal mio punto di vista un modello femminile nocivo, perché costringe le bambine a confrontarsi col proprio corpo che, crescendo, si sviluppa spesso con curve ben diverse dal 'modello Barbie'. Così nascono i primi complessi, le prime anoressie e le gelosie fra compagne.
Per crescere bambine forti e sane con pari opportunità è bene avere dei modelli come Pippi Calzelunghe che sicuramente sapranno dare il coraggio necessario per affrontare la vita con determinazione e serenità. L’autrice svedese l’aveva scoperto già durante la Seconda Guerra Mondiale il modello giusto; sta a noi avere il coraggio di andare contro l’attuale corrente!

ken barbie 1280

Rodrigo Alves e Pixee Fox, 308 interventi di chirurgia estetica per sembrare Ken e Barbie

Noi insegnanti femmine dobbiamo mostrare un modello giusto grazie ad un comportamento eterogeneo, un linguaggio eterosessuale che non sminuisca l’essere donna a fianco dei compagni maschi. Se si insegna tenendo in considerazione i bambini e le bambine come individui, indipendentemente dal loro genere, tutto sarà più facile e essere donna non sarà più una condizione di svantaggio.

Back to top
Condividi