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Dai Greci a Galileo...
Il pensiero astronomico nei secoli
di Franco Rama [parte seconda]
Ci siamo lasciati alla fine della precedente puntata con una proposta innovativa per un sistema eliocentrico dell'Universo, molto più semplice rispetto alla visione geocentrica di Aristotele con i suoi complicati modelli a sfere omocentriche, necessari per spiegare i vari movimenti dei pianeti, visti dalla Terra.
Ma per quanto elegante e semplificativa, l'idea di Aristarco non trova terreno fertile e la difficoltà delle misurazioni necessarie a darle conforto la relegano a mero esercizio intellettuale.
L'ultimo grande astronomo dell'antichità
Coppia di planetari tolemaico e copernicano
Il più agguerrito critico dell'eliocentrismo di Aristarco è Claudio Tolomeo (100-175 d. C.), astronomo e geografo che merita una digressione particolare nella nostra Storia. È sua infatti l'interpretazione dell'Universo che ci accompagnerà per i prossimi quindici secoli, fino ai tempi moderni ed all'avvento del metodo scientifico galileiano.
La sua opera maggiore è la Mathematiké Syntaxis, in cui Tolomeo raccolse tutta la conoscenza astronomica del mondo greco basandosi soprattutto sul lavoro svolto tre secoli prima da Ipparco. Tolomeo formulò un modello geocentrico (che da lui prenderà il nome, tolemaico, appunto) del sistema solare che rimase riferimento per tutto il mondo occidentale (ma anche arabo ed indiano) fino a che non fu sostituito dal sistema solare eliocentrico di Copernico. Come per gran parte della scienza e della filosofia greca classica l'opera è andata perduta ed è solo grazie alla sua traduzione in arabo nel testo "Al Majisti" (Il Sublime) che la Syntaxis è giunta in Europa con il nome "Almagesto", nuova traduzione dei manoscritti arabi in latino, operata da Gerardo da Cremona nel XII secolo.
I metodi di calcolo illustrati nell'Almagesto (integrati nel XII secolo dalle cosiddette Tavole di Toledo, di origine araba) si dimostrarono di accuratezza sufficiente per i bisogni di astronomi, astrologi e nevigatori, almeno fino all'epoca delle scoperte geografiche, e consentiva di predire la posizione dei pianeti per molti anni con un errore, tutto sommato, contenuto.
L'Almagesto contiene anche un catalogo di stelle, probabilmente un aggiornamento dell'analogo catalogo compilato da Ipparco. L'elenco di quarantotto costellazioni che vi è contenuto è l'"antenato" del sistema di costellazioni moderne, ma non poteva coprire l'intera volta celeste poiché questa non è completamente accessibile dalle latitudini del Mediterraneo, nelle cui vicinanze vissero Ipparco e Tolomeo.
Il Sistema Tolemaico in pillole
Molto intuitivo, ma al tempo stesso anche molto complesso, il sistema geocentrico tolemaico riprende la versione aristotelica ampliandola ed introducendo nuove costrizioni per permettere di conciliare le osservazioni. Una serie di sfere concentriche, cristalline ed immutabili ospitano ciascuna un pianeta, anch'esso divino, perfetto ed immutabile che si muove lungo un'orbita che doveva essere necessariamente circolare poiché il cerchio era considerato la forma perfetta. L'unica sfera ad essere "imperfetta" era quella occupata dalla Terra e dalla sua atmosfera (il mondo sublunare), sia perché sulla Terra i moti erano rettilinei, sia perché terra ed atmosfera sono mutevoli. Al di sopra delle otto sfere, una per ciascun pianeta (Sole e Luna compresi) e una per le stelle fisse, una nona sfera era riservata al Primo mobile, entità superiore di aristotelica memoria che fa muovere la sfera esterna e di conseguenza tutte le altre. Ma per conciliare le osservazioni con questo modello fu necessario introdurre diversi vincoli: primo, la Terra è fissa ed immobile; secondo, poiché le orbite circolari ed uniformi sono inadeguate a descrivere i moti dei pianeti, gli "astri erranti" si devono muovere lungo piccole circonferenze chiamate epicicli, i cui centri a loro volta si muovono su circonferenze di raggio molto maggiore chiamate deferenti e il cui centro si trova nelle vicinanze della Terra. A queste complicazioni si deve poi aggiungerne almeno un'altra con l'introduzione di altri punti non centrati sulla Terra, gli equanti e gli eccentrici, per poter interpretare le osservazioni sui movimenti planetari.
Per una visualizzazione del modello tolemaico consiglio di visitare il sito www.mogi-vice.com alla pagina "Campionario multimediale".
Imperatore Costantino il Grande diede libertà alla religione cristiana
Un po' di Storia...
È opportuno ora guardarci un po' attorno e fare il punto su cosa sta accadendo in Europa al termine del periodo d'oro greco.
Nel 306 d. C. Costantino diventa il primo Imperatore cristiano a cui fa seguito nel 325 il Concilio di Nicea che determina la nascita della Chiesa Cattolica Romana. Nel 476 avviene il crollo dell'Impero Romano e l'Europa entra nei cosiddetti "secoli bui" che dureranno fino alla caduta di Costantinopoli nelle mani dei Turchi nel 1453. Anche se in realtà il Medio Evo Europeo non è stato così "buio" come viene spesso dipinto, è innegabile che buona parte delle conoscenze scientifiche e filosofiche vengono quanto meno accantonate se non decisamente avversate soprattutto se in contrasto con la dottrina religiosa ed i testi Sacri. Per contro, in Asia, le conoscenze greche portate al seguito degli eserciti di Alessandro si sviluppano rapidamente in tutto il Medio e Lontano Oriente, India compresa.
Nel 622 Maometto fugge a Medina e nasce l'Islam. Dopo la conquista dell'India da parte dei maomettani, tra il 700 ed il 1200 la cultura islamica fiorisce in astronomia, medicina, matematica: la necessità di stabilire il momento delle preghiere quotidiane e di individuare la direzione della Mecca da qualunque località favorisce gli studi per una accurata misurazione del tempo ed il riconoscimento dei punti cardinali; la Syntaxis di Tolomeo viene tradotta in arabo col titolo Al Majisti; si inventano i "numeri arabi" (anche se in realtà sono indiani), lo zero e l'algebra; l'astronomo Al-Sufi descrive le Nubi di Magellano (le due piccole galassie satelliti della Via Lattea visibili dall'emisfero meridionale) e la galassia di Andromeda; gli astronomi arabi danno un nome alla maggior parte delle stelle visibili, nomi che sono tuttora in uso anche se deformati o storpiati; il matematico Alhazen descrive i principi delle lenti e degli specchi parabolici secoli prima di Galileo e Newton e si costruiscono i primi occhiali.
Intanto, in Europa
Tommaso d'Aquino
Scoppiano le guerre di religione e iniziano le Crociate. Fallisce la riconquista di Gerusalemme ma si recupera un altro tesoro: le conoscenze classiche conservate e sviluppate in Oriente. Al Majisti viene tradotto nell'Almagesto latino; anche le opere di Aristotele sono tradotte in latino e vengono reinterpretate da Tommaso d'Aquino (1225-1274) alla luce della fede cristiana: il Primo mobile viene indicato come una delle prove dell'esistenza di Dio, che Dante eternerà nel famoso verso conclusivo della sua divina Commedia: "l'amor che move il sole e l'altre stelle".
Nel mentre, in Asia
Genghis Khan, monumento a Hohhot
Le invasioni mongole guidate da Gengis Khan (1219-1258) provocano la fine dell'impero islamico e la mescolanza tra Islam e cultura mongola favorisce la nascita dell'impero Ottomano che subisce quel che l'Europa ha subito nel Medio Evo: la stagnazione della cultura e delle scienze fanno sì che India, Cina e Islam perdano l'occasione di surclassare l'Europa, mentre il Rinascimento europeo con la fioritura delle arti, le grandi esplorazioni, le nuove filosofie stimola il pensiero scientifico. Siamo pronti per la Grande Rivoluzione Copernicana.