Animali originali

Nelle tavole dei fumetti

di Luca Villa

mister no 173 il cacciatore 22 franco bignotti

È un disegno. No, è sicuramente di più di un disegno, anche solo perché è pieno di scritte. 

Ed è certamente di più di un disegno perché nel foglio c’è un’incredibile animazione di personaggi. Grazie a diverse caselle messe in serie, si crea prima una striscia, quindi con più strisce una tavola (una pagina) e questa sequenza permette l’animazione di una persona in una storia a due dimensioni. Se volessimo riprodurre determinati movimenti umani ci risulterebbe semplice, sfogliando qualche pagina di internet, oppure più semplicemente con uno sguardo allo specchio. Ma per dare azione agli animali? Vada per il cane o il gatto, ma quelli non propriamente domestici?  Eppure in diversi fumetti con ambientazione nella giungla equatoriale, nella savana africana o nell’intricata foresta del sud-est asiatico, troviamo riprodotti animali in atteggiamenti decisamente attivi, sicuramente non accoccolati a riposare sul divano. Più il disegnatore sarà capace di dargli vita con una posa naturale all’interno del suo ambiente, più l’immagine tenderà al reale.

Ciò premesso per introdurre il mondo delle tavole originali dei fumetti e all’interno di queste la presenza del mondo animale.

È una e una sola. La tavola originale, lo spiega anche la parola, è l’origine di una pagina del fumetto ed è un pezzo unico. Già da questo principio si può capire come questa raccolta si diversifichi molto da quella dei francobolli e delle monete o, rimanendo in tema, dei fumetti, dove i pezzi prodotti per giornalino variano di numero, ma sono sempre nell’ordine delle decine di migliaia (eccetto particolari casi di tirature limitate). Andiamo quindi verso un tipo di collezione artistica Questo lo si può facilmente vedere volendo acquistare una tavola di un disegnatore affermato, dove i prezzi partono dalle migliaia per arrivare alle decine di migliaia di euro. Tralasciamo questi pezzi costosi e andiamo invece a trattare il resto di questo collezionismo, dove è comunque possibile con cifre contenute iniziare a raccogliere bellissime tavole delle vostre serie preferite di fumetti.

mister no 141 surat khan 9 stefano domenico di vittoNon dimentichiamoci gli animali. Personaggi come Mister No (antieroe creato da Sergio Bonelli a metà degli anni ’70) lavorando in Amazzonia ha a che fare con molti di quelli selvatici, dai giaguari ai coccodrilli, dai serpenti ai ragni velenosi. Nei disegni delle sue storie vi sono angoli di spettacolare natura i quali possono essere visti da tre prospettive diverse: la prima è quella che si può ammirare dal piper (aeroplano) che guida, quindi dall’alto, una grandissima distesa compatta di piante, tagliata a fette soltanto dai fiumi che percorrono in modo sinuoso quel territorio; la seconda, navigandola proprio dai tanti e vari corsi d’acqua, dove, guardando attentamente la terraferma è possibile scoprire la vita presente in quell’infinito mondo verde; l’ultima è camminando, pochi percorsi non segnati, insidie di tutti i generi, la difficoltà di orientarsi e di sopravvivere in quel particolare luogo. Mister No si trova a dover sfuggire da animali pericolosi e li uccide solo per difendersi. Capisce l’importanza di salvaguardare i luoghi in cui vive, natura, animali e uomini, mostrando delle qualità ambientaliste molto apprezzate se fosse vissuto oggigiorno. Sono numerosi i disegnatori che hanno realizzato i quasi 400 fumetti della serie principale, ecco allora una  varietà di visione grafica e un’ampia scelta per chi si accinge a collezionare.

lucifera 9 la testa mozza di saladino 25 leone frolloAbbiamo sempre segnalato la tavola originale come una pagina del fumetto ma nella realtà vi sono diverse differenze. La più visibile è la dimensione. La tavola originale è più grande della pagina del fumetto. Il disegnatore crea quindi delle immagini con un formato almeno il doppio, ma in molti casi è anche di più rispetto a quello che noi vediamo sfogliando il giornalino. In quest’ultimo non vediamo neppure le imperfezioni del disegno o del testo che invece sono parte autentica della tavola originale. Ci possiamo trovare vignette incollate a sostituzione di quella precedentemente realizzata, sbianchettature varie, ingrandimenti o riduzioni delle nuvolette, sparizioni o aggiunte di parlato, ecc. Tutte queste operazioni non sempre sono volute dal disegnatore ma sono ritocchi richiesti dall’autore della storia, dall’editore per particolari motivi, oppure perché la stessa tavola viene riutilizzata per un’edizione straniera, quindi la medesima frase scritta in italiano non avrà per forza la grandezza in termini di spazio se riproposta in un’altra lingua.

Quello che difficilmente troverete corretto è il cavallo. I disegnatori dell’epopea americana, quindi di Tex, Zagor, Comandante Mark, Piccolo Ranger, Blek il Macigno, Magico Vento, delle varie serie, cito Storia del West a rappresentarle tutte, dicevo i fumettisti di questi personaggi probabilmente disegnavano allora e ora i cavalli a occhi chiusi, tanto sono presenti in quanto quasi unico mezzo di locomozione dell’epoca. L’alternativa era a piedi o, potendo, in treno o in battello. Il cavallo è sempre presente nelle tavole, non è importante il contesto della storia, è la classica pecorella di contorno nel presepe. In centro paese, nel mezzo di un villaggio di nativi americani, nella prateria. Di contro ce lo vedreste un bisonte parcheggiato davanti a un saloon??

I nostri eroi dei fumetti di città non disdegnano di conoscere animali di ogni dove, senza limitarsi a quelli 'urbani', ad esempio, nelle storie di Dylan Dog, personaggio creato da Tiziano Sclavi e pubblicato a partire dal 1986, troviamo lupi (mannari), tigri (o donne tigri), vampiri in forma di pipistrelli, pure qualche cane randagio in giro per Londra, gatti (demoniaci), corvi assassini, conigli burloni e killer, lepri portatrici di morte, ecc. Tutto questo zoo lo possiamo vedere semplicemente nei primi 100 numeri. Verrebbe ora una battuta alla Groucho: «Ma da un Dog che cosa vi potevate aspettare? Bau!».

dylan dog 209 la bestia 56 giampiero casertano

Nelle tavole della serie dell’indagatore dell’incubo, come in altri generi di fumetti, troviamo un grande lavoro di nero su bianco da parte del disegnatore. Come è bello vedere un’immagine di una prateria dove i ciuffi d’erba si perdono nel vuoto e fanno solo da limite allo spazio bianco. Lo stesso è trovare luci e vita all’interno del buio di una banale immagine notturna cittadina o vicino alla classica casa maledetta sul ciglio della scogliera. Non è detto che il disegnatore che mette matita e realizza le immagini sia poi anche quello che termina la tavola a china. Una singola tavola può quindi essere l’opera di più persone se già solo mettiamo insieme sceneggiatore, disegnatore e inchiostratore.

Pure nei vari fumetti erotici, i quali da fine anni ’60 sono stati presenti negli scaffali delle edicole italiane, possiamo trovare animali e quindi interessanti tavole da collezionare. Le serie prodotte in quel primo decennio hanno visto all’opera anche disegnatori di rilievo. Le ambientazioni erano di ispirazione storica (Messalina o Isabella), horror (Jacula o Lucifera), fantasy (Cosmine o Zordon), di erotico c’era molto poco e contenuto in pochi nudi, ma soprattutto il disegnatore aveva tempo di poter realizzare tavole di buona fattura in quanto non stressato dall’editore sui tempi di consegna. Pochi anni dopo la maggior parte delle serie proporrà, anziché uscite mensili, una cadenza quindicinale, di fatto rendendo la preparazione di un giornalino una corsa contro il tempo, la quale andò a danneggiare il lavoro del fumettista. Parlando di animali prendo quale rappresentante di questo genere di fumetti Jungla, serie nata nel 1968 e terminata nel 1971 dopo 58 numeri. È un Tarzan al femminile e nel mondo in cui vive, la giungla appunto, risulta difficile non incontrare qualche animale. Tre i disegnatori che si sono alternati nella realizzazione delle sue tavole, le quali sono di formato tipo A4 (il fumetto era in versione tascabile, eccetto pochi numeri) quindi facilmente collezionabili rispetto a quelle di grande formato. Dare movimento a un gorilla sarà probabilmente più semplice che riprodurre la stretta della proboscide di un elefante nel prendere un oggetto o il balzo atletico di un leopardo verso la propria preda, ma se la storia lo vuole, il disegnatore darà il meglio per realizzarlo.

jungla 51 lo stregone del fiume 9 stenlio fenzoNel fumetto troviamo una grossa componente di fantasia. Ecco che nelle storie di Akim, uno dei vari tarzanidi, pubblicato a partire dagli anni ’50, gli animali della giungla, riproposti fedelmente nella loro naturalità, parlano e ragionano come umani. Tutto il mondo Walt Disney è composto da animali antropomorfi e tanti dei personaggi made in Italy comparsi nelle riviste e giornalini per ragazzi, sono divertenti animali in versione 'umana'. 

Nel novembre 2006 la casa d’aste Christie’s ha venduto una tavola originale di Hergé, il papà di Tintin, per la cifra di 1,5 milioni di euro. Nell’immagine, presente nella storia Uomini sulla Luna, l’eroe Tintin, il capitano Haddock e il cagnolino Milou, pure lui, toccano per la prima volta il suolo lunare, esattamente 15 anni prima del vero sbarco sulla Luna. Tra le tavole originali vendute a cifre veramente altisonanti ne troviamo una di un Calvin e  Hobbes, battuta in asta a 203.000 dollari. Calvin è un bambino e Hobbes una tigre. Nelle strisce la coppia ne combina di tutti i colori, per la disperazione dei genitori, e solo in talune vignette si rivela la realtà dove Hobbes è solo un pupazzo di pezza che prende vita nell’infinita fantasia di Calvin. Ho citato la tavola, ma in questo caso devo parlare di striscia, in quanto il fumetto nasce per una pubblicazione a striscia giornaliera su quotidiano.

tex 238 il carro di fuoco 27 vincenzo montiÈ anche possibile trovare tavole originali di fumetti italiani dove la pagina cartacea è l’insieme di tre o quattro pezzi, strisce, normalmente unite con nastro adesivo. Può succedere quando l’origine dei disegni è per un fumetto in formato striscia, in voga nei decenni ’50 e ’60. Lo stesso fumetto quasi sicuramente viene  riproposto negli anni successivi in un formato albo e allora la casa editrice opera questa riunione di strisce.  Sarà forse brutta da vedersi, non perfettamente diritta, il nastro adesivo storto e ingiallito dal tempo, ma se dovessi dirvi che è una tavola di uno dei primi Tex disegnata dal maestro Galep (Aurelio Galleppini) non la mettereste nella vostra raccolta?  

E infine possiamo sicuramente confermare che la collezione di tavole originali di fumetti è un’altra di quelle bellissime raccolte dove non esiste la parola fine, ma soprattutto in cui non si può dire: «Mi manca quel pezzo costoso o raro». È una collezione personalizzabile dove il soggetto può essere un personaggio, una serie, un periodo storico, un genere, e dove ogni tavola è una e una sola. Fine. 

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