- Categorie: L'identità sei in Collezionismo
Hitler sui francobolli
Una nazione, un dittatore, un francobollo
di Luca Villa
“Chi vuole salvare un popolo può solo pensare eroicamente”.
La scritta verde era presente su un foglietto bianco, appena sotto quattro francobolli, ordinatamente stampati a due a due formando un piccolo rettangolo.
“Posso prendere un francobollo per la mia collezione?” disse il bambino mentre guardava il foglietto appoggiato sul tavolo.
“Non devi tagliarlo. Questo è un foglietto filatelico e lo devi lasciare così come è stato realizzato. Se è troppo grande usa una nuova pagina nel tuo quaderno della raccolta”. Il bambino non era molto convinto: “Ma i quattro francobolli sono tutti uguali.”
L’uomo prese in mano il foglietto, lo guardò e rispose: “Sì, è vero, probabilmente volevano essere sicuri che tutti vedessero che Hitler ora è anche sui francobolli della sua Germania”.
Nel collezionismo ci si imbatte spessissimo in immagini di re, imperatori e dittatori, i quali fanno riportare il loro viso su monete, banconote o, come in questo caso, francobolli. Oggetti di uso quotidiano, collegati alla nazione di emissione, dove l’immagine della persona condivide e talvolta sostituisce lo spazio dedicato allo stemma dello stato, identificandosi lui stesso con la nazione che comanda.
Il foglietto sopra citato venne stampato in Germania nel 1937 per i 48 anni di Adolf Hitler. L’immagine del francobollo mostra il solo viso di Hitler tra due colonne, il valore 6 (pfennig) e la dicitura Reichpost (Poste Imperiali). Non c’è il nome, anzi, non serve specificare la persona. Tutti hanno già visto Hitler, anche solo in una foto di rivista o in un filmato di cinegiornale.
Se prendiamo quale esempio le monete prodotte fino al secolo precedente, queste vedevano l’immagine del regnante al centro del tondello, accompagnata da una scritta, normalmente intorno alla circonferenza, con il suo nome o la sua abbreviazione. In quel periodo solo ritratti stampati su libri o quadri potevano portare in giro per la nazione il viso del proprio regnante.
A questa prima uscita filatelica del dittatore tedesco la propaganda politica non si ferma. In coincidenza con la prima mostra filatelica nazionale, svoltasi a Berlino, viene stampato lo stesso foglietto, ma i francobolli non presentano la classica dentellatura per poter essere staccati e usati separatamente. Dopo alcuni mesi quel foglietto viene ancora riproposto per il fondo a favore della cultura. È presente, vicino a ogni francobollo, la dicitura “25 Rpf. compresa la donazione culturale” portando il foglietto a valere 1 marco.
Infine a settembre, in occasione del quinto congresso del partito nazionalsocialista, nuovamente si stampa il foglietto. All’interno di ogni francobollo, in verticale, è presente la scritta “Raduno del partito – Norimberga 1937”. Ritorniamo ora a quattro anni prima. Nel 1933 Hitler sale al potere in Germania. Numerose riforme vengono attuate in quell’anno secondo le direttive del partito nazionalsocialista. Anche le poste vengono riformate. Una delle prime leggi, quella del 28 febbraio 1933, abolisce il segreto postale, telegrafico e telefonico.La propaganda vede il piccolo francobollo come mezzo di comunicazione di massa. I pochi e monotoni bolli prodotti fino all’anno precedente lasciano spazio a una maggiore produzione, con immagini più accattivanti, per la maggiore a tema patriottico, ad esempio la Giornata degli Eroi, o legate al partito quale l’adunata della Gioventù Hitleriana, l’anniversario della fallita insurrezione nazionalsocialista di Monaco del 1923, i congressi.
Diventa più frequente l’introduzione di una sovrattassa, dove al valore ordinario del francobollo è aggiunta (specificato con +) una seconda cifra. Questa era motivata dal tema del francobollo stesso, quindi per la cultura, per l’esercito, per lo stato e persino per i portalettere. Dopo il 1937 a quel francobollo verde di Hitler ne seguiranno molti altri. Scompare la serie regolare con l’immagine di Hindenburg a cui si sostituisce la sua. Francobolli di vario colore e formato in base al peso e al luogo di spedizione.
Compare a mezzo busto (nella classica posizione in cui veniva visto quando parlava dal palco nei congressi) sul francobollo per la Giornata del Lavoro del primo maggio e lo stesso viene ristampato per il congresso del partito del 25 agosto 1939, pochi giorni prima che iniziasse la Seconda Guerra Mondiale.
anno, fino al 1944, sarà prodotto un francobollo per il suo compleanno. Nel bollo del 1939, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, compare l’immagine del paese di Braunau am Inn, luogo di nascita. Questo ci ricorda che l’anno precedente l’Austria era stata annessa alla Germania e tutto il sistema postale austriaco, francobolli compresi, era ora quello tedesco. L’immagine del francobollo del 1940, lo vede chinarsi e accarezzare una bambina che porta un regalo e un mazzo di fiori. È l’unica volta che Adolf Hitler sarà ripreso sorridente su un francobollo. Indossa la divisa militare riaffermando il periodo di guerra.
Il conflitto ha modificato anche il sistema postale.
L’estratto dalla ”Ordinanza sulla comunicazione” del 9 aprile 1940 segnala che sarà controllata tutta la posta, quindi lettere, stampati, campioni, documenti commerciali, spedizioni miste, giornali, lettere materne, ordini postali, lettere da e verso l'ufficio postale, pacchi, persino il traffico dei piccioni viaggiatori. È vietata la messaggistica diretta e indiretta con paesi stranieri ostili. La comunicazione con paesi non ostili all'estero è generalmente consentita. Tuttavia non è possibile scrivere sulla situazione militare, economica o politica del paese. Il traffico di notizie interno può essere soggetto a restrizioni o requisiti da parte dell'Alto Comando Wehrmacht. Le comunicazioni della Croce Rossa tedesca, nonché dei prigionieri di guerra e degli internati sono regolate da disposizioni speciali.
La Germania produrrà francobolli fino al 1945. Durante la guerra Hitler comparirà anche sui francobolli destinati a paesi occupati. L’ultimo bollo dove sarà presente la sua immagine è dell’autunno 1944, un francobollo della serie regolare ristampato con sopra la scritta Posta Militare e l’indicazione 2 kg . La guerra era oramai persa, ma la posta funzionava ancora. Limitazioni venivano dalla mancanza di mezzi di trasporto (le linee ferroviarie erano tutte danneggiate) i postini però lavoravano regolarmente probabilmente, più per un servizio di tipo territoriale e non sicuramente con il sorriso dell’addetta nell’immagine del francobollo del 1944 a favore dei portalettere tedeschi.
Nel maggio del 1945, terminato il conflitto, una delle prime operazioni fu proprio quella di ripristinare il sistema postale nazionale. I francobolli di Hitler vennero sovrastampati con inchiostro nero per farne scomparire l’immagine lasciando solo i valori, approntando quanto prima nuovi francobolli. L’Austria promosse (ma non venne approvato) un francobollo con l’immagine di un teschio sovrapposta a quella del dittatore. Scompare la Germania nazista, materialmente si smembra una nazione, divisa tra i vincitori, e per renderlo più ufficiale si elimina ciò che la identificava, cioè l’immagine del suo capo, anche dai piccoli francobolli.
A livello collezionistico raccogliere i francobolli della Germania nel periodo del Terzo Reich non è difficile. Materiale postale, nuovo o usato, è tuttora presente in vendita online. Al di fuori da ogni ideologia, questo significa collezionare una fetta del nostro passato, l’origine di sette anni tragici del XX secolo, dove un solo uomo ha dato vita a questo, identificandosi con la Germania, ma invece di salvarla, come citava il motto del foglietto, l’ha portata nel baratro della guerra e della rovina.
“Io sistemerei meglio i francobolli delle Olimpiadi, così hai più spazio per quelli nuovi che usciranno quest’anno”, disse il padre.
Il ragazzino inserì il foglietto nel proprio album, quindi lo chiuse e lo ripose sullo scaffale. Un altro pezzetto di storia era stato raccolto.