Cosa ci insegna il collezionismo?

Scopriamo il piacere della ricerca

di Luca Villa - SECONDA PARTE

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Conoscete la Germania!

Qualche anno fa avevo iniziato a collezionare una serie di cartoline postali tedesche del periodo della seconda guerra mondiale. La loro denominazione ufficiale, ripresa dalla parte alta sinistra della cartolina, è «Lernt Deutschland kennen!» (Conoscete la Germania!).

È una cartolina postale turistica che inizia a circolare in Germania negli anni ’30. Le poste tedesche propongono alle varie istituzioni territoriali la personalizzazione di una cartolina con una piccola immagine e un breve testo legato al paese o a quanto mostra la foto. L’ente si prende in carico l’acquisto di un certo quantitativo di cartoline, mentre Poste tedesche le fa stampare e le diffonde negli uffici postali per essere utilizzate.

La mia raccolta si limitava alle cartoline del periodo bellico e a partire dal cambio di francobollo (da Hindenburg a Hitler). Per le prime emissioni (anni 1941 – 1942) ero riuscito a trovare su internet diverse informazioni; invece per le successive produzioni poco o nulla. Le cartoline (turistiche!) sono state stampate fino al 1944. In aiuto alla mia ricerca è arrivato un bellissimo catalogo cartaceo (scoperto sempre su internet) veramente completo di tutte le informazioni. Attraverso «Die Bildpostkarten des Deutschen Reiches, Handbuch und Katalog» (Michael Bockisch – 2011) ho scoperto, ad esempio, uno scostamento di date di emissione tra quanto segnalava l’oggetto collezionistico e la reale distribuzione dell’oggetto sul territorio. Grazie a questo catalogo ho imparato molto sulla mia collezione, l’ho aggiornata nei testi collegati alle cartoline che ho già raccolto; magari un domani durante un’esposizione a ricordo della seconda guerra mondiale potrà essere esposta. 

 

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Conoscete la Germania!

 

Tex 143 prima serieQualcosa di completamente diverso, a mio avviso, è la collezione delle tavole originali dei fumetti. Iniziamo ad avere un oggetto unico e non una produzione in serie. Non esiste un catalogo. Non esiste? Forse il miglior catalogo delle tavole originali di fumetti è il fumetto stesso. Un esempio? Mi è capitato ultimamente di recuperare per la mia collezione una tavola di Erio Nicolò disegnata per Tex numero 143 «La cella della morte» (pubblicata nel 1972). La tavola è composta da tre strisce unite con il nastro adesivo e nell’ultima si vedono due cowboy a cavallo in primo piano e dietro di loro una mandria. Niente nuvolette di testo ma solo a sinistra il HIIIIIII del nitrito dei cavalli e a destra il MUUUU delle vacche.

Se io apro il Tex del 1972 mi accorgo che la pagina della tavola non è esattamente così. Non esiste il MUUUU sopra la mandria ma ancora un HIIIIIII. Ho allora cercato nelle riedizioni del fumetto scoprendo che già nella serie «Tutto Tex», pubblicata negli anni ’80, era stata fatta la correzione. La tavola era quindi stata ritoccata cancellando un nitrito non coerente con gli animali e aggiungendo il corretto muggito.

tex 143 tavola originaleDicevamo quindi che non esiste un vero catalogo, eccetto il fumetto appunto. È possibile però trovare pubblicazioni sul disegnatore, se famoso, e sul personaggio disegnato. Il mio maggior insegnamento in questo caso è arrivato dal web, su Youtube ho trovato brevi documentari che descrivono i personaggi dei fumetti, interviste dei disegnatori all’opera nel loro studio e in cui raccontano il loro lavoro. In una futura mostra di tavole originali potrò imbastire un testo in cui raccontare il lavoro del disegnatore e le particolarità di una tavola originale di fumetto.

Un francobollo, un certificato azionario, una tavola di fumetto... Potrei aggiungere qualsiasi oggetto che sia collezionabile, scoprendo che di tutto è possibile creare una raccolta. Per lasciarci qualcosa l’oggetto deve essere rivisto nel proprio periodo d’uso, immaginato nelle mani del proprio creatore quando è nato, o anche pensato nel tempo tra le mani delle persone quando era utile. La sua utilità ora è solo cambiata, rende felice il collezionista che lo possiede e, al vero collezionista, regala le sue conoscenze, fonti di insegnamento.

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