Cosa ci insegna il collezionismo?

Scopriamo il piacere della ricerca

di Luca Villa

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Certificato azionario

«Complimenti per la mostra», «Francobolli molto belli e particolari», «Mostra interessante, da vedere e leggere»…

Quelle che ho appena citato sono alcune delle frasi presenti in un quaderno dei commenti, posizionato su un bel tavolino in legno, scritte a penna dai visitatori a un’esposizione filatelica, in un evento svoltosi neanche tanto tempo fa presso il palazzo Malacrida a Morbegno.

Il tema era lo spazio (vedi articolo precedente), la mostra era suddivisa in: francobolli sovietici, americani e bolli legati ai progetti per l'esplorazione di Marte. Ogni sezione vedeva gli oggetti esposti in quadri formato 50x70 cm. montati su cavalletto. In ogni quadro c'erano appesi quattro fogli bianchi formato A4. In ogni foglio erano presenti francobolli e un testo.

Parlando con le varie persone che stavano visitando la mostra due frasi mi sono rimaste impresse. La prima è «Chissà il valore di questa raccolta» e questa la scarterei subito perché sintomo di mancanza di cultura; è la peggiore visione del collezionismo quella che guarda solo all’aspetto economico.

La seconda è stata «Non la pensavo così» e giustamente a questa affermazione io ho chiesto a quel visitatore cosa intendesse con quel 'così. «Io sapevo di dover vedere tanti francobolli ma in questa esposizione voi ci avete messo studio e dopo averla vista si può dire di aver imparato qualcosa».

Quindi collezionare non è solo un divertimento e l'oggetto collezionistico può insegnare qualcosa? O meglio, ci si può divertire collezionando e nel contempo imparare anche qualcosa, il quale non per forza è legato al solo oggetto collezionato?

Sempre parlando di francobolli, quello che io posso conoscere nel raccoglierli non è solo il tipo di carta utilizzata o chi, quando e dove li ha realizzati. Ad esempio, dall'immagine posso conoscere il motivo per cui sono stati creati e collegarli a contesti storici e luoghi geografici.

Mi sono appena arrivati a casa in una grande busta bianca US Post diciassette vecchi certificati azionari di compagnie ferroviarie nordamericane, acquistati da un venditore del South Carolina. Sono fogli in cartoncino di formato vario, in più di una misura leggermente superiori al classico A4 e stampati in orizzontale. Ognuno ha una struttura grafica diversa dove colpisce l'immagine vicina al nome della società: una locomotiva che sbuffa, un panorama più o meno montuoso o altri particolari o personaggi a contorno. Il resto sono scritte, numeri, timbri e firme, qui li cito velocemente e sembra non gli dia valore, invece sono molto importanti.

Ho preso questi certificati azionari perché a fine settembre organizzeremo una mostra di modellismo e collezionismo ferroviario. I modellisti li abbiamo, ma non i collezionisti a tema. Ho quindi pensato a un oggetto cartaceo che potesse colpire la gente già nell'immagine e non fosse qualcosa di classico, come un francobollo per intenderci. Mi erano venute in mente anche le immagini di Beltrame e Molino della 'Domenica del Corriere' ma, benché i disegni siano bellissimi, questi ci mostrano un incidente più catastrofico dell'altro, quindi ho rinunciato.

 

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Non conoscevo il mondo dei certificati azionari e men che meno quello delle ferrovie nordamericane, a parte forse per il racconto della costruzione della prima ferrovia che collegava tutto il territorio statunitense da est a ovest. L’idea era però quella di proporre un’esposizione simile a quella a palazzo Malacrida a Morbegno, oggetto collezionistico e testo. Mancava il testo, quindi per poter raccontare agli altri, occorre creare uno scritto, bisogna prima imparare, insomma, se qualcuno insegna a me, poi io lo spiego a voi. E non immaginereste quanti sono i testi che parlano di ferrovia, cartacei e online! Il passo successivo è leggere, scrivere e copiare frasi utili e interessanti. Alla fine esce qualcosa di mediamente corposo da cui fare sintesi e in cui concentrare tutto il sapere. Il risultato è il testo che il visitatore leggerà alla mostra. Questa operazione funziona per la storia della ferrovia ma anche per il collezionismo dei certificati azionari. In effetti le pubblicazioni che trattano il collezionismo di certificati azionari sono poche.

I certificati ferroviari si rivolgono a una varietà di studenti e collezionisti, quelli interessati alla storia industriale; nello sviluppo delle istituzioni finanziarie; nel design e nella tipografia, nonché all'onnipresente appassionato di ferrovie…

American railroad stock certificatesCosì scrive la svizzera Anne-Marie Hendy nella prefazione della sua pubblicazione «American railroad stock certificates» (Stanley Gibbons Ltd, 1980). Mi è piaciuto vedere citato nella frase prima lo studente e quindi il collezionista. La pubblicazione della Hendy è la classica via di mezzo tra un libro (studente) e un catalogo (collezionista). Come in una mostra sono presenti (in foto) gli oggetti da collezionare e un testo che racconta il loro utilizzo. Lo scrittore (il nostro insegnante) cerca di farci entrare nella storia della ferrovia nordamericana di allora e di chi maneggiava i certificati azionari; nel contempo da buon collezionista fa in modo di rendere più completa possibile la visione dei certificati azionari per tutti coloro che, ispirati, avessero quindi deciso di collezionarli.

Prima ho citato il catalogo collegandolo al collezionista. Ora i cataloghi li troviamo anche online però vorrei trattare ancora il cartaceo. Il catalogo è una fonte di insegnamento per colui che colleziona, se utilizzato per quello che dovrebbe essere, ovvero un libro di informazioni sull’oggetto di raccolta. Talune persone invece acquistano ogni anno il catalogo aggiornato dei propri oggetti da collezione solo per vedere se la cifra che ne indica il valore di vendita è aumentata. Io invece amo tantissimo quei cataloghi che non riportano questa notizia. Se voglio sapere se il mio oggetto che ho raccolto o che voglio collezionare è facilmente trovabile o ne esistono solo pochi esemplari in circolazione mi basta che indichino con una lettera (e una piccola legenda di spiegazione) il grado di rarità. 

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sarà pubblicata il 6 ottobre 2023

 

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