Viaggiamo nello spazio…

… fra numeri e francobolli

di Luca Villa - PRIMA PARTE

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Jurij Gagarin, 1961

Cosmodromo di Bajkonur – giugno 1963 – Sulla rampa di lancio il Vostok K è pronto a partire. Tutti guardano con trepidazione questo grande razzo bianco lucente che a breve prenderà il volo e sparirà nel cielo portando nello spazio la navicella denominata Vostok 6.

I motori sono già in accensione e il conto alla rovescia è partito… sette… sei… cinque… TOC TOC… «Attenzione! Sento un rumore provenire da fuori», segnala il cosmonauta al centro di controllo spaziale. TOC TOC TOC «Interrompete! Fermate il lancio!». Tutto si spegne. Il cosmonauta si alza dal seggiolino e faticosamente, con le mani apre il portellone. Ecco comparire un ometto, giacca e cappello blu scuro, un borsone a tracolla. «Compagna Tereškova, mi scusi, ho qui una lettera con indirizzo LO SPAZIO ma senza nominativo. Mi domandavo: visto che lei va lassù non è che magari trova il destinatario e gliela consegna? Guardi sulla busta c’è un bellissimo francobollo blu da 3 copeche di Gagarin…».

 

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Valentina Tereškova, 1963 (a destra)

 

Con questa fantasiosa e fantascientifica scena apriamo questo articolo in cui, attraverso i numeri e i francobolli, viaggeremo nello spazio. Il 16 giugno 1963, quindi sessanta anni fa, la cosmonauta Valentina Tereškova fu la prima donna a muoversi al di fuori della Terra. Viaggiare nello spazio? Se volessimo fare il girotondo del nostro pianeta dovremmo percorrere 40'000 chilometri. Jules Verne aveva ipotizzato nel 1872, con i mezzi di allora, che occorressero 80 giorni.

La Stazione Spaziale Internazionale si trova a 400 chilometri di altezza dal suolo terrestre, percorre quindi 43'000 chilometri per girargli intorno e lo fa in 90 minuti. Con il mio ultimo scooter ho percorso sulla Terra 53'000 chilometri ma l'ho fatto in otto anni.

Per andare dalla Terra alla Luna e ritorno bisogna percorrere 770'000 chilometri. Più di un uomo ha volato questa distanza nelle varie missioni spaziali Apollo. Nulla però rispetto alle sonde che sono arrivate a esplorare quello che noi consideriamo la fine del nostro sistema solare e anche oltre, come la Voyager 1 che ci 'parla' ancora oggi dopo 40 anni dal lancio e da una distanza di poco meno di 24'000'000'000 di chilometri.

Io ora però vi racconterò dei viaggi spaziali attraverso un oggetto grande 0,00002 chilometri..., cioè qualche centimetro!!!

Sono i francobolli, che per motivi diversi, nascono per viaggiare, da pochi metri a decine di migliaia di chilometri e lo fanno sulle cartoline, sulle lettere, sui pacchi postali. Una volta erano molti di più a muoversi, dopo l'avvento della corrispondenza online e del mondo globale meno.

I francobolli si può dire che vengano collezionati dalla loro nascita, cioè dal 1840. Questo perché in quel piccolo spazio di carta non ci sta solo una cifra (o anche una lettera ora) che ne indica il valore e spiega il suo impiego (quale tassa per la spedizione) ma anche un'immagine, in moltissimi casi a ricordo di qualcuno o qualcosa.

 

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Lo Sputnik che gira intorno alla Terra

Tutte le nazioni hanno emesso francobolli a tema spaziale anche solo per ricordare qualche evento importante. L’URSS è la prima nazione a muoversi nello spazio, ci riesce il 4 ottobre 1957 con il satellite Sputnik (del peso di 83 chilogrammi, piccolo rispetto ai satelliti odierni i quali stazzano intorno ai 4'500 chilogrammi, nulla rispetto alla Stazione Spaziale Internazionale del peso di 450'000 chilogrammi), quindi il 12 aprile 1961 con la navicella Vostok 1 (peso 4.725 kg) e il suo uomo a bordo, Jurij Alekseevič Gagarin (… non ho trovato il suo peso). Sono numerosissimi i francobolli che ricorderanno i due eventi. Il 5 novembre 1957 viene emesso un francobollo da 40 copeche di colore blu, misura 2,6 x 3,7 centimetri, nell’immagine si vede un oggetto (lo Sputnik) girare intorno alla Terra e in alto a sinistra una data, 4 ottobre 1957.

Nel 1961 ecco in emissione un altro francobollo blu, valore 3 copeche, stampato in due versioni, con i dentelli e senza. L’immagine è tutta per il viso del cosmonauta Gagarin primo uomo ad andare nello spazio. Tra un francobollo e l’altro non è che i sovietici avessero smesso di produrne a tema spaziale e infatti se ne contano una quindicina. A seguire l’apoteosi. Ogni lancio per una nuova missione, ogni satellite che andava verso la Luna o su Venere, ogni occasione era buona per realizzare un francobollo che ricordasse, ma soprattutto esaltasse, il programma spaziale sovietico. A me piacciono molto i foglietti. Nel 1964 ne viene prodotto uno composto da 6 francobolli da 10 copeche il quale fa il riassunto di quanto fatto fino ad ora dall’URSS nello spazio. Nell’immagine troviamo, intorno alla Terra, razzi e satelliti con il loro nome e la data della missione.

Gli statunitensi stanno a guardare. Non lo fanno a livello spaziale anzi avviano diversi progetti: Mercury, Gemini, infine Apollo con cui porteranno l’uomo sulla Luna. Lo fanno a livello filatelico in quanto sono veramente pochi i francobolli proposti, solo 7 in tutto il decennio ’60. Bello è il francobollo da 6 cent del 1969 per Apollo 8 il quale riprende lo scatto fotografico di Anders dalla navicella dove vede il suolo lunare e a distanza la Terra. La scritta «In principio Dio...» è presente nel nero del vuoto tra la Luna e il nostro pianeta ricordando che i tre astronauti commentarono questa immagine leggendo i primi versi biblici della Genesi.

Passa alla SECONDA PARTE

[sarà pubblicata il 7 luglio 2023 ]

 

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