Editoriale

Tema «Il silenzio»

di Gloria Ciapponi

occhio silenzio

Il silenzio è qualcosa che non ha ancora un prezzo, eppure è difficile che ne abusiamo, anzi, spesso non lo sappiamo neppure usare.

Un vero peccato, visto che probabilmente si tratta del più valido sistema di comunicazione perché utilizza le parole più efficaci, quelle che non si dicono e che stanno nel profondo. E se ci ascoltiamo capiremo facilmente che il silenzio e le parole sono semplicemente complementari, soprattutto quando da uno scaturiscono le altre: dalle riflessioni interiori sbocciano le manifestazioni ordinate sotto forma di una parola più vera ed equilibrata. È logico in questo modo constatare che parola e silenzio non sono contrapponibili perché l'idea nasce nel silenzio, si trasforma ed evolve in una melodia che non necessita di rumore e, se necessario, viene alla luce attraverso la voce o altre forme espressive.

Non usiamo la scusa del caos, dello stress, del bombardamento mediatico, ognuno di noi è in grado di trovare il silenzio, soprattutto perché quello autentico va cercato dentro di noi e utilizzato come strumento per perseguire il benessere. È così che ci possiamo rilassare, caricarci di vitalità e di vita, rigenerante, non soporifera, ma quieta e vigile come il respiro, più consapevole.

Anche se spesso è difficile ammetterlo, il silenzio è un bisogno, soprattutto quando le parole diventano più vuote degli spazi che le separano, è allora che possiamo scegliere di tacere, in modo sensato, pieno, anche strategico.
E non c'è nulla di più sorprendente di un silenzio inatteso che si trasforma in arte, in letteratura, in musica e in tutte le forme più alte che l'uomo sa produrre nella sua magnifica essenzialità. Persino nella follia!

Di fatto, ogni silenzio consiste nella rete di rumori minuti che l'avvolge: il silenzio dell'isola si staccava da quello del calmo mare circostante perché era percorso da fruscii vegetali, da versi d'uccelli o da un improvviso frullo d'ali.

Italo Calvino

Il silenzio non ci manca, perché lo abbiamo. Il giorno in cui ci mancasse, significherebbe che non abbiamo saputo prendercelo. Tutti i rumori che ci circondano fanno molto meno strepito di noi stessi. Il vero rumore è l'eco che le cose hanno in noi. Non è il parlare che rompe inevitabilmente il silenzio.

Madeleine Delbrêl

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